Visione 2040, ovvero l’Italia che vorrei (video)

Un punto di vista ‘visionario’ ma concreto allo stesso tempo. L’ Italia come dovrebbe essere, in crescita esemplare a 360°. L’Italia dove attori silenziosi – che già esistono, ma che attualmente sono invisibili dall’esterno – cercano di reagire ai problemi economici, ambientali e sociali, senza aspettare che siano altri a risolverglieli. Nel 2015, 100 ambasciatori e ambasciatrici provenienti da associazioni, imprese, mondo accademico, hanno lavorato per tre mesi attorno a diciassette tavoli. Ne sono usciti altrettanti documenti tematici che presentano la fotografia attuale del nostro Paese, una visione comune di come potrà essere l’Italia nel 2040 e delle proposte per arrivarci. Ne parla Italiachecambia.org, portale che raccoglie testimonianze di cambiamento, individuando sentieri di transizione verso una società più equa, giusta e sostenibile. Intervista a Andrea Degl’Innocenti, presidente di ‘Italiachecambia’.

Visione 2040: di che si tratta?

“La Visione 2040 è la raccolta di 17 documenti che raccontano come potrebbe essere il nostro Paese fra circa 20 anni. In pratica nel 2015 abbiamo chiamato a raccolta 100 ‘ambasciatori’ che venivano da vari mondi (delle associazioni, delle imprese, dall’università) 100 esperti su 17 tematiche diverse che ritenevamo particolarmente importanti per l’Italia – ma spesso per il mondo – in questo momento storico, che vanno dall’economia, all’energia, all’educazione, all’informazione, alla salute, all’alimentazione e tante altre, e abbiamo chiesto loro di mettersi attorno a un tavolo e immaginare come potrebbe essere il nostro paese nel 2040. Ovviamente permettendosi un po’ di sognare, ma restando comunque su cose ‘realizzabili’.

E’ stato facile?

La cosa bella è stata che nonostante queste persone venissero da back ground differenti e avessero idee spesso lontane, associazioni grosse come Slow Food, Wwf e Action Aid, assieme a docenti e a realtà più piccole – come Genuino Clandestino oppure L’asilo nel Bosco, tutte portatrici di valori e idee innovative – e insieme (grazie anche a delle tecniche di facilitazione che permettono di far sì che le differenze diventino una ricchezza e non un limite) hanno trovato punti in comune e sono riusciti a creare questi 17 documenti, per cui adesso su Italiachecambia.org abbiamo queste 17 ‘visioni’ per il 2040 che in realtà non sono solamente delle visioni, perché propongono anche una serie di azioni concrete.

Cosa significa ‘azioni concrete’?

Significa che se io mi leggo il documento sull’energia, non solo trovo come potrebbe essere l’energia in Italia nel 2040, quindi 100% rinnovabile prodotta in Italia, efficentamento energetico, etc etc., ma trovo anche una serie di azioni che io in prima persona posso fare, io cittadino, io imprenditore, io politico, e posso fare da domani – anzi da oggi – per cambiare le cose in quel settore lì. A partire poi da questi documenti (che si trovano on line, disponibili a tutti e consultabili), stiamo organizzando una serie di campagne mensili. Campagne in cui ogni mese decidiamo di accendere i riflettori su uno di questi argomenti e proporre delle azioni: sono iniziate adesso, la prima è stata sull’energia e ha avuto un ottimo risultato. Tante persone ad esempio, hanno cambiato o il proprio contratto, o il proprio gestore energetico e sono passate al 100% rinnovabili. L’idea è – mese dopo mese – di proporre una serie di azioni e iniziare a cambiare le cose per davvero, per andare verso questo 2040 che abbiamo immaginato insieme .

Quindi una guida per chi vuol sentirsi parte attiva del cambiamento?

Diciamo che complessivamente quello che abbiamo fatto è stato dipingere un grande mosaico: ci siamo accorti che in Italia esistono già tutti i pezzettini, esistono tutte le risposte, esistono tutte le alternative possibili ai problemi che ci sono, cioè per ogni problema esiste già una soluzione. Quello che abbiamo cercato di fare è di mettere assieme questi pezzettini, quindi di dare una visione d’insieme, far vedere che al di là delle differenze (che sono una ricchezza), esiste un grande mosaico di alternative che noi abbiamo chiamato Italiachecambia, e che tutte insieme possono costruire un futuro migliore, il futuro che abbiamo immaginato nel 2040 ma che possiamo – e vogliamo – iniziare a costruire da adesso, da domani. Quando dico vogliamo, parlo a nome di tutte queste realtà che tutti i giorni si impegnano a cambiare le cose e che noi continuiamo a raccontare e cerchiamo di facilitare nel loro sviluppo.

Qualche esempio di ‘visione’?

Immaginiamo un diverso modo di abitare: negli appartamenti vivevamo appartati, oggi invece viviamo più assieme, condividendo spazi e abitudini. In molti si sono spostati dalle metropoli verso le campagne e i piccoli centri. Abbiamo case passive o a basso consumo energetico e si è praticamente smesso di costruirne di nuove, recuperando gli immobili abbandonati e riqualificando quelli esistenti. Sull’approvvigionamento idrico e agricoltura, immaginiamo un accesso sicuro all’acqua, a un cibo sano, sufficiente e nutriente, prodotto localmente. Sovranità alimentare: ecco il principio che guida la produzione e il consumo di cibo nel 2040. Sono in via di estinzione le monocolture, sostituite dalla biodiversità dei territori, coltivati con metodi alternativi e genuini.

Sul tema dell’ambiente, e delle risorse energetiche in particolare?

Nel 2040 è in atto un profondo mutamento culturale: stiamo uscendo dalla cultura antropocentrica per ritrovare il nostro posto all’interno degli ecosistemi e non più al di sopra di essi. L’Italia è un Paese a consumo di suolo zero e una rete di aree protette tutela il Mediterraneo dallo sfruttamento dovuto a pesca, trivellazioni, ecc. I rifiuti non esistono più, e con essi sono spariti gli inceneritori e le discariche: oggi gli scarti di una determinata produzione diventano materia prima per un’altra produzione. L’evoluzione delle stampanti 3d e dei Fablab ha abbattutto la produzione di risorse inutili e l’obsolescenza pianificata è stata spazzata via, sostituita da prodotti duraturi e facilmente riparabili. Negli anni passati abbiamo abbattuto le emissioni da parte dell’industria, delle abitazioni private, dei mezzi di trasporto e preso misure di contenimento come la riforestazione e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai evidenti, ma sembra probabile che l’innalzamento delle temperature resterà entro i 2°C. Le energie fossili sono praticamente scomparse e oggi l’Italia si alimenta con il 100% di rinnovabili prodotte nel nostro paese. Abbiamo raggiunto la sovranità energetica grazie a una politica basata su tre parole chiave: Rinnovabili, Risparmio ed Efficienza energetica.

Sul tema della legalità cosa si prevede?

Le associazioni accedono con facilità ai beni confiscati alle mafie e sono state superate le criticità legate alle lungaggini burocratiche e alle ipoteche bancarie. I cittadini e le imprese riconoscono allo Stato l’impegno nella creazione di strumenti efficaci per contrastare corruzione, falso in bilancio, autoriciclaggio. E’ in atto una rivoluzione culturale collettiva contro le mafie.

E riguardo al welfare e alla qualità della vita dei diversamente abili?

La Salute è riconosciuta come il naturale percorso di conoscenza e consapevolezza di ciascuno di noi in relazione alla propria comunità e all’ambiente in cui viviamo. Abbiamo attivato centri di cultura e supporto alla Salute locali e partecipati dove possiamo informarci, praticare attività e incontrare i professionisti scelti dalla stessa comunità. Le barriere culturali e fisiche che impedivano una completa integrazione delle persone diversamente abili non esistono più. La disabilità non è più vissuta come un problema o un elemento discriminante, ma come una caratteristica distintiva dell’individuo. Un’economia circolare, centrata sul benessere dell’individuo, della comunità, degli ecosistemi e su una più equa ripartizione della ricchezza. Dalla crisi del capitalismo globale e finanziarizzato è nato un nuovo modello che, su piccola scala, affianca agli strumenti economici classici monete locali e complementari, economia del dono e della condivisione.

Quanto si può imparare dalla Natura?

La scuola del 2040 è basata sulla semplicità, sul rapporto con la Natura e su un’alimentazione sana. Esiste ancora una solida struttura di teorie pedagogiche, ma si presenta in forma esperienziale, prediligendo l’apprendimento ludico, basato su progetti e attività concrete. Parliamo del lavoro. Fare impresa nel 2040 significa lavorare in sinergia con i territori e le comunità, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversià. Oggi le imprese sono focalizzate sull’utilizzo ottimale delle risorse ambientali, sociali e tecnologiche. L’ottica della collaborazione si è affermata e materiali, informazioni e uomini sono connessi in rete e condivisi tra aziende differenti. Lavoriamo di meno e facciamo lavori più soddisfacenti. In molti autoproducono parte di ciò che gli serve per vivere e sono aumentate le economie informali e di comunità. Non esiste più il lavoro fine a se stesso, inutile o tantomeno dannoso: oggi il lavoro si basa su utilità sociale, relazioni, realizzazione personale, dignità ed etica.

Come sarà la mobilità?

La mobilità in Italia è stata ripensata ed oggi è basata sulla sostenibilità economica e ambientale e sul riequilibrio fra Nord e Sud del Paese, fra metropoli e città minori, fra viaggiatori ricchi e viaggiatori poveri, gomma e rotaia, mobilità motorizzata e dolce. Molto ridotto il traffico aereo, si è puntato con successo su una rete ferroviaria pubblica capillare ed efficiente. Dire turismo è dire viaggio, conoscenza, responsabilità, cultura. Un turismo per tutti, responsabile, etico, sostenibile fatto da viaggiatori consapevoli e proposto da una rete di operatori coesi nei valori, nell’immagine e operativamente sinergici.

E l’informazione ?

Il ruolo degli editori è stato fortemente ridimensionato, i monopoli aboliti, mentre i giornalisti, uniti in consorzi o liberi professionisti, sono diventati i veri protagonisti di un’informazione liberata dal controllo di lobby e potere. Il ruolo del cittadino attivo è determinante e l’educazione ai media è insegnata nelle scuole primarie e secondarie.

Infine, come saranno trattate le tematiche di genere?

Nell’Italia del 2040 le persone sono in grado di guardarsi l’un l’altra a prescindere da pregiudizi e discriminazione. Oggi possiamo promuovere reali azioni di pari opportunità, uscire da ruoli stereotipati e da un mentalità che vede nell’altro una minaccia qualora esca dagli schemi.

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